conferenza stampa Simone Perrotta - RISCONE DI BRUNICO

Abbiamo avuto la sensazione di un caMbiamento netto nelle metodologie di allenamento?
"Si respira un'aria diversa rispetto al passato ed è normale dato che è cambiato tutto. Il gruppo è rimasto lo stesso, sono stati presi dei giovani interessanti che non sono ancora con noi ma il gruppo è lo stesso degli anni passati. Anche l'approccio delle partite è diverso, qui in Italia siamo abituati a verticalizzare subito mentre Luis Enrique vuole più possesso palla. Ci vuole un po' di pazienza ma lo stiamo seguendo con molta curiosità"
Luis Enrique ha parlato molto bene di te, ti senti la responsabilità di guida verso i giovani?
"Sono anni che sono qui e mi ha sorpreso molto quello che ha detto Luis Enrique, mi ha fatto molto piacere, lo devo dimostrare sul campo".
Entro quanto riuscirete ad assimilare questa "rivoluzione"?
"E' un lavoro completamente diverso rispetto al passato, è un modo di giocare che piace a tutti"
Mexes ha rivolto un pensiero ai suoi ex compagni. Hai trovato una vena polemica nelle sue parola?
“No. Non lo trovo polemico, fa un effetto vederlo con un altra maglia. Io gli faccio un in bocca al lupo perché è eccezionale, abbiamo affrontato insieme molte vittorie ed anche molte amarezze. Spero possa vincere in Europa.”
Per un lungo periodo si è scritto che la nuova dirigenza aveva espresso delle perplessità sul tuo rinnovo e quello di Cassetti. Ti sei sentito messo in discussione?
“Ne ho sentite tante sul mio conto in questi anni. Questa è una domanda che dovete fare ai dirigenti. Mi era stato detto dalla dottoressa Sensi, da Pradè e da Montali che era la volontà della nuova proprietà quello di rinnovarmi il contratto. Quello che ho letto non mi ha sorpreso e lo dovete chiedere a chi di dovere.”
Quanto è difficile raggiungere questo mix tra giovani e giocatori maturi? Non credi che manchi la generazione in mezzo?
“Non credo che manchi. De rossi è del 1983, Menez del 1987, una via di mezzo c’è. È ovvio che all’interno del nostro gruppo ci sono giocatori che hanno superato i 30 anni. Se siamo qua significa che il mister ha visto qualità nel nostro gruppo. I giocatori che ha preso la Roma sono giovani che hanno già esperienza, uno ha fatto 100 partite nel Barca (Bojan ndr), l’altro è un talento come Lamela e Jose Angel ha fatto molto bene nel suo club. In Italia prima di dare fiducia ci vuole molto tempo. All’estero non è cosi ed arrivano da noi con una certa esperienza. Se vedi la carta d’identità sembrano giovani ma invece hanno già esperienza.”
Il modello spagnolo è un modello vincente. L’Italia di Donadoni è stata una di quelle nazionali che ha fermato la Spagna sullo 0 a 0. La svizzera è stata l’unica a batterla durante i mondiali con una strategia difensiva accorta. Credi che da parte di Luis Enrique arriverà un riconoscimento sulla nostra mentalità difensiva? O la cambierà al 100%?
“La sua filosofia è quella spagnola. Ma ha detto che si adatterà anche alle caratteristiche dei giocatori che ha. C’è una base su cui si deve lavorare ma poi se la mentalità spagnola non si potrà attuare è giusto che ci siano degli accorgimenti. In ogni caso il mister è giovane ma ha già le idee molto chiare.”
Con Spalletti si giocava un calcio molto organizzato. Fatto più di verticalizzazioni. È questa la differenza?
“La differenza è che in Italia siamo abituati a verticalizzare subito anche con lanci lunghi dalla difesa. Lui non ce lo ha chiesto. Ha chiesto di mantenere spesso la palla senza lanci lunghi. Questo è quello che ci chiede ora. Speriamo di poterlo attuare sul campo.”
Quando siete entrati in campo sapete che gli occhi saranno puntati su di voi più degli scorsi anni?
“Queste sono storie della passata stagione. Quando non è stato cosi? Era ovvio lo scorso anno che ci piaceva iniziare con un altro clima. Sono scorie della passata stagione e ci meritiamo le critiche. Ci piace voltare pagine ed accantonare le delusioni. Aprire un capitolo diverso della nostra storia. Lo sappiamo che non si può cancellare tutto.”
La tua impressione quando di DiBenedetto è entrato nello spogliatoio quale è stata?
“Una persona molto determinata che sa quello che vuole. Era molto carico ma anche tranquillo. E’ uno che sa il fatto suo. Un uomo con determinate qualità.”

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